Nato così, per gioco, questo G.P. di Natale sta diventando
davvero grande. L’ultima edizione si è presentata sotto un
aspetto diverso, più pittoresco e più familiare. Tre mesi prima
già fervevano i preparativi per questa cronocoppie e, come al
solito, gli allenamenti venivano tralasciati perché…tanto era
solo un gioco. Infatti, quelli più apatici uscivano solo cinque
volte la settimana, mentre coloro che dicevano di uscire solo
saltuariamente, stavano aspettando che il buon Dio creasse la
settimana di otto giorni. Il circuito di Cesano, che per
l’inverno case in letargo, veniva svegliato dal rullio delle
ruote dei numerosi ciclisti, intenti a provare la pista
formando, tra uno scivolone in curva o uno scollamento del
tubolare, le nuove coppie che avrebbero sfidato il cronometro
sui 4 km del percorso. Le iscrizioni nel frattempo affluivano
copiose. Le coppie, da giovani a vecchie, da belle a brutte,
sostenevano la loro tesi vincente. Belle e… Brutte… dicevamo,
tanto che rischiavo un’ammutinamento se, una coppia che si era
iscritta, non la facevo partire per prima e possibilmente di
notte, perché i bimbi erano impauriti e non volevano far parte
della festa. Infatti, al mattino, con una temperatura di – 25° è
partita in solitaria la coppia formata da Rastelli Sabatino e
Poli Agostino detto bellosguardo, i quali si chiedono ancora
oggi, il perchè di tanta fretta nel dare la partenza e perché,
fossi presente solo io, ecco ahimè, svelato il segreto. Giuliani
Franco detto “orsetto” intanto cominciava ad inanellare giri di
riscaldamento. Pian piano partono le altre coppie, c’era il
toscano che finita la sua prova mi si era appostato vicino e mi
controllava tutti i tempi convinto che avrebbe vinto. Non potevo
fare uno sbaglio, subito lui mi correggeva, non me lo toglievo
più dalle scatole. Giuliani “orsetto” intanto, lui, che la gara
l’aveva presa così per gioco, continuava ad inanellare giri di
riscaldamento. Sono partiti pure Miro e Mengoli. “Guarda quer
matto si se stacca un po’ dalla rota”. “A Speedy… dije de
staccasse un po’ si no và a lecca pe’ terra… queste erano le
frasi che seguivano la loro performance. E Giuliani “orsetto”
che la gara l’aveva presa un pò per gioco, continuava ad
inanellare giri di riscaldamento. A regà, mo ve faccio vedè io
come se gira. Infatti è partita la coppia Nardo – Vicrani che ha
girato costantemente al lato esterno del circuito, tanto che
volevo abbonargli un giro perché, così facendo, ne avevano
percorso una in più degli altri,,, macchè, s’era il toscano che
come l’ha capito me voleva sparà. Giuliani continuava ad
inanellare giri di riscaldamento lui, che la gara l’aveva presa
così per gioco. Poi è la volta di Cerroni- Vallorani Giancarlo
che, anche loro, avevano preso la gara per gioco. So solamente
che ad ogni curva Bruno, il fratello di Carlo, che lo stava a
guardà je se drizzavano li capelli, poi, dopo l’arrivo, je se so
drizzati pure a Carlo per quanto era incavolato er Cero. A Bru’…
io appresso ai treni nun so ancora abituato a stacce. Vedi
Giancà – dice bruno – questo è un circuito che devi sapè pijà pe’
verso giusto, da retta a me che d’esperienza ce n’ho da venne.
Bruno ed il figlio sono partiti poco dopo e per fargli vedere la
lezione a Giancarlo prende subito il comando strategico tanto
che dopo il primo giro il figlio Claudio, avendo imparato subito
la lezione, per non arrivare ultimo, s’è dovuto accollare il
padre ormai in coma fino all’arrivo. E Giuliani che la gara
l’aveva presa un pò per gioco, continuava ad inanellare giri di
riscaldamento. Ad un tratto l’attenzione si spostava tutta sulla
coppia Dina – Poniciappi. Applausi scroscianti salutavano
l’entrata in pista della coppia più bella. Fisico statuario,
fasciati in un body attillatissimo mostravano orgogliosi le
misure dei loro fianchi “Alti” intorno ai 120 cm. Veramente
grandi…anzi grossi. Cominciavano a girare sul circuito
fermandogli sguardi interessatissimi degli spettatori alla loro
performance ma, disgraziatamente dopo cinque giri il loro tempo
record è interrotto da una foratura e, come spiega il
regolamento, dovevano cambiare la ruota senza fermare il
cronometro. Vista ormai compromessa la loro prova vincente
optavano per il ritiro imprecando alla sfortuna. La classifica
finale era comunque vinta dalla coppia Mele – Tortosa. Dopo,
tutti a festeggiare al ristorante “La Boscaglia” dove una
bellissima premiazione attendeva gli atleti. Da citare gli
intrattenimenti dove il tastierista Massimo Pagliari allietava
gli spazi vuoti del programma con delle bellissime canzoni. Si
esibiva anche Claudio Vallorani mostrandola sua voce a chi
ancora non la conosceva. Enorme successo hanno suscitato le
imitazioni di Menghi Remo anche se in condizioni fisiche non
perfette a causa di un’influenza. Ancora una piccola citazione
per mio figlio Valentino. Con il suo aiuto ho potuto
accontentare con dei giochi i numerosi bambini intervenuti. Si
chiudeva così in bellezza dando appuntamento alla prossima
edizione. Ha… dimenticavo, Giuliani “Orsetto” visto che la gara
l’ha presa così per gioco, siamo andati a cercarlo sul circuito
dove inanellava ancora giri di riscaldamento…per il prossimo
anno.
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