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G.P. di Natale 1992

Nato così, per gioco, questo G.P. di Natale sta diventando davvero grande. L’ultima edizione si è presentata sotto un aspetto diverso, più pittoresco e più familiare. Tre mesi prima già fervevano i preparativi per questa cronocoppie e, come al solito, gli allenamenti venivano tralasciati perché…tanto era solo un gioco. Infatti, quelli più apatici uscivano solo cinque volte la settimana, mentre coloro che dicevano di uscire solo saltuariamente, stavano aspettando che il buon Dio creasse la settimana di otto giorni. Il circuito di Cesano, che per l’inverno case in letargo, veniva svegliato dal rullio delle ruote  dei numerosi ciclisti, intenti a provare la pista formando, tra uno scivolone in curva o uno scollamento del tubolare, le nuove coppie che avrebbero sfidato il cronometro sui 4 km del percorso. Le iscrizioni nel frattempo affluivano copiose. Le coppie, da giovani a vecchie, da belle a brutte, sostenevano la loro tesi vincente. Belle e… Brutte… dicevamo, tanto che rischiavo un’ammutinamento se, una coppia che si era iscritta, non la facevo partire per prima e possibilmente di notte, perché i bimbi erano impauriti e non volevano far parte della festa. Infatti, al mattino, con una temperatura di – 25° è partita in solitaria la coppia formata da Rastelli Sabatino e Poli Agostino detto bellosguardo, i quali si chiedono ancora oggi, il perchè di tanta fretta nel dare la partenza e perché,  fossi presente solo io, ecco ahimè, svelato il segreto. Giuliani Franco detto “orsetto” intanto cominciava ad inanellare giri di riscaldamento. Pian piano partono le altre coppie, c’era il toscano che finita la sua prova mi si era appostato vicino e mi controllava tutti i tempi convinto che avrebbe vinto. Non potevo fare uno sbaglio, subito lui mi correggeva, non me lo toglievo più dalle scatole. Giuliani “orsetto” intanto, lui, che la gara l’aveva presa così per gioco, continuava ad inanellare giri di riscaldamento. Sono partiti pure Miro e Mengoli. “Guarda quer matto si  se stacca un po’ dalla rota”. “A Speedy… dije de staccasse un po’ si no và a lecca pe’ terra… queste erano le frasi che seguivano la loro performance. E Giuliani “orsetto”  che la gara l’aveva presa un pò per gioco, continuava ad inanellare giri di riscaldamento. A regà, mo ve faccio vedè io come se gira. Infatti è partita la coppia Nardo – Vicrani che ha girato costantemente al lato esterno del circuito, tanto che volevo abbonargli un giro perché, così facendo, ne avevano percorso una in più degli altri,,, macchè, s’era il toscano che come l’ha capito me voleva sparà. Giuliani continuava ad inanellare giri di riscaldamento lui, che la gara l’aveva presa così per gioco. Poi è la volta di Cerroni- Vallorani Giancarlo che, anche loro, avevano preso la gara per gioco. So solamente che ad ogni curva Bruno, il fratello di Carlo, che lo stava a guardà je se drizzavano li capelli, poi, dopo l’arrivo, je se so drizzati pure a Carlo per quanto era incavolato er Cero. A Bru’… io appresso ai treni nun so ancora abituato a stacce. Vedi Giancà – dice bruno – questo è un circuito che devi sapè pijà pe’ verso giusto, da retta a me che d’esperienza ce n’ho da venne. Bruno ed il figlio sono partiti poco dopo e per fargli vedere la lezione a Giancarlo prende subito il comando strategico tanto che dopo il primo giro il figlio Claudio, avendo imparato subito la lezione, per non arrivare ultimo, s’è dovuto accollare il padre ormai in coma fino all’arrivo. E Giuliani che la gara l’aveva presa un pò per gioco, continuava ad inanellare giri di riscaldamento. Ad un tratto l’attenzione si spostava tutta sulla coppia Dina – Poniciappi. Applausi scroscianti salutavano l’entrata in pista della coppia più bella. Fisico statuario, fasciati in un body attillatissimo mostravano orgogliosi le misure dei loro fianchi “Alti” intorno ai 120 cm. Veramente grandi…anzi grossi. Cominciavano a girare sul circuito fermandogli sguardi interessatissimi degli spettatori alla loro performance ma, disgraziatamente dopo cinque giri il loro tempo record è interrotto da una foratura e, come spiega il regolamento, dovevano cambiare la ruota senza fermare il cronometro. Vista ormai compromessa la loro prova vincente optavano per il ritiro imprecando alla sfortuna. La classifica finale era comunque vinta dalla coppia Mele – Tortosa. Dopo, tutti a festeggiare al ristorante “La Boscaglia” dove una bellissima premiazione attendeva gli atleti. Da citare gli intrattenimenti dove il tastierista Massimo Pagliari allietava gli spazi vuoti del programma con delle bellissime canzoni. Si esibiva anche Claudio Vallorani mostrandola sua voce a chi ancora non la conosceva. Enorme successo hanno suscitato le imitazioni di Menghi Remo anche se in condizioni fisiche non perfette a causa di un’influenza. Ancora una piccola citazione per mio figlio Valentino. Con il suo aiuto ho potuto accontentare con dei giochi i numerosi bambini intervenuti. Si chiudeva così in bellezza dando appuntamento alla prossima edizione. Ha… dimenticavo, Giuliani “Orsetto” visto che la gara l’ha presa così per gioco, siamo andati a cercarlo sul circuito dove inanellava ancora giri di riscaldamento…per il prossimo anno.

 

Maurizio Spedicato


Questo spazio è dedicato a tutti coloro che vorranno contribuire con dei racconti e poesie sul nostro gruppo sportivo e sul ritrovo domenicale di p.zza Irnerio ( Baron Bar ) dal lontano 1966 ad oggi.
Ed inoltre vogliamo ricordare con alcune sue poesie Francesco Campi in arte "Zi Checco" indimenticabile poeta del nostro gruppo.

scrivendo a     team2001@iol.it

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