L’ho conosciuta così… quasi per caso,
mi ha detto Sali, vedrai che spasso.
Mi porta sulle spalle,
dai monti fino a valle,
lungo prati fioriti, a primavera,
m’inebria di profumi e colori, fino a sera.
Mi libera nei boschi, come per incanto,
tra alberi e viali, volteggiando,
fino a toccare il cielo con le mani,
perché possa capire meglio il mio domani.
Nel ridiscender non ci sono eguali,
mi porta giù veloce,
baciandomi col vento sulle gote.
E dopo tanti anni di fatica,
di lasciarla, non se ne parli mica.
Così quel ferro, dal valore quasi nullo,
il cuore mi riempe di allegria,
non per niente …è la bicicletta mia.
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