LE  GUAINE DEI FRENI E  DEI CAMBI

QUADERNO  N. 17

A  CURA DI  Lino

 

GUAINA E CAMBIO SINCRONIZZATO

lunedì 17 ottobre 2005

 

Occuparsi delle guaine, quelle dei fili dei freni e dei cambi intendo ( ma non divaghiamo), di questi quasi anonimi tubicini, mi sembrava solo tempo perso, ma il sorridente commento di chi mi stava seduto vicino, davanti ad un mucchio di bruschette, là da Palombi, mi ha fatto pensare al problema.

Lui ironizzava un po’ sulle mie “indagini” riguardo la bici « ti manca solo di parlare della guaina dei freni........» mi diceva tra un morso e l’altro........ed eccolo accontentato; qui parlerò delle guaine, senza naturalmente dimenticare ciò che vi scorre dentro.

 

Domanda; quale è il compito delle guaine? E’ semplice, il loro compito è quello di guidare un filo che serve per  attuare un comando;  sulla bici troviamo guaine per i fili dei freni e per i fili dei cambi.

 

Le tecniche costruttive dei telai moderni hanno dotato i telai stessi di appoggi, rinvii, puleggine, per eliminare il più possibile le guaine e quindi togliere ai fili di comando possibili fonti di attrito; su alcuni telai le guaine per il cambio, sono ridotte solo al primo e all’ultimo pezzo, mentre per i freni rimangono ancora in attività queste “vecchie” guaine, tranne che per qualche comando del freno anteriore di bici da fuori strada.

 

Penso che tutti sappiano come è fatta una guaina, ma vale la pena di fare un “ripasso”; praticamente è un lungo “buco”, dal diametro di un paio di millimetri, ricoperto da una elica di acciaio o altro materiale metallico, il tutto protetto da una guaina di plastica, all’interno ci può essere un tubicino di teflon, (materiale con basso coefficiente di attrito) entro il quale scorre il filo d’acciaio; questo tubicino di teflon evita la necessità di oliare il filo stesso.

Vediamo il disegno che segue, necessariamente ingrandito:

 


 

Da questo disegno possiamo notare che l’elica di acciaio ha le spire che si toccano, non c’è spazio tra l’una e l’altra, questo vuole dire che ogni pressione esercitata ad una estremità della guaina (es. dalla leva del freno) viene trasmessa “quasi istantaneamente” all’organo che deve attuare il comando (gli archetti del freno).

Ma cosa succede se per qualsiasi motivo le spire dell’elica si trovano distanziate? Succede che il comando dato dalla mano del ciclista per prima cosa riavvicina le spire e quindi, con un certo ritardo, di tempo e di spazio, attua il comando.

 

Questo fenomeno, nonostante le cure che vengono poste in fase di montaggio, non è completamente inevitabile; nelle curve che fa la guaina, le spire che si trovano all’esterno del raggio di curvatura tendono ad allontanarsi e quindi in misura più o meno evidente avviene il fenomeno del “ritardo” sopra descritto.

Questo fatto non ha praticamente influenza per il sistema di frenatura, solo in caso di guaine avariate si nota un certo “molleggio”  cioè, dopo che i pattini hanno toccato il cerchio, la leva ha ancora un piccolo avanzamento.

E lo stesso fenomeno non ha mai praticamente disturbato i sistemi di cambi di rapporto che si usavano qualche anno fa, col “manettino”, dopo qualche “cracrac” si sistemava tutto.

 

Ma sono arrivati i cambi sincronizzati e prima di andare avanti con la guaina, penso che sia il caso di rinfrescare le idee su questo problema (chi sa già tutto mi scusi!).

 

Il vecchio “manettino” agiva sul filo di comando con continuità, cioè ogni suo minimo spostamento corrispondeva ad uno spostamento della posizione delle rotelle tendicatena del cambio; il  ciclista, con la sua pratica agiva sul manettino e gli imprimeva gli spostamenti necessari per far andare la catena sul pignone desiderato, l’eventuale effetto molla della guaina non veniva praticamente avvertito.

 

Il comando del cambio sincronizzato invece agisce sul filo di comando a scatti, e sono scatti calibrati per il suo tipo di cambio e per il suo tipo di pignoni.(sembra che adesso le varie ditte si siano accordate per un standardizzazione, cioè per l’intercambiabilità dei pezzi).

Questi scatti, sono in numero di 9 per i moderni sistemi a 10 pignoni, ad ogni scatto il filo e quindi le rotelle del cambio si spostano di alcuni millimetri (da circa 5,5 per il pacco da 8 rapporti a circa 4,7 per il pacco da 10 rapporti ) e quindi non c’è spazio per alcun effetto “molla” (come detto prima per i freni), qui non c’è la possibilità di aggiustare il cambio col manettino e tutta questa precisione è ottenuto grazie ad un nuovo tipo di guaina. Ne segue la descrizione

La tecnologia delle guaine ha seguito, forse con un leggero ritardo, il miglioramento tecnologico dei cambi; queste nuove guaine, pur essendo sempre un “buco” circondato da teflon, acciaio e plastica sono sostanzialmente diverse, l’elica di acciaio è stata sostituita da fili di acciaio del diametro di 0,5 millimetri, in numero di 18, (questi dati possono variare a seconda della marca) ma disposti praticamente longitudinalmente alla guaina, sono solo leggermente ad avvolti ad elica (il passo è dell’ordine di mezzometro). Questi fili e sono sistemati tra un robusto tubetto interno fatto di materiale tipo teflon ed una altrettanto robusta guaina esterna, in pratica i fili rimangono sempre uniti uno all’altro e il tutto ha sempre la stessa lunghezza, sia a riposo che sotto lo sforzo della cambiata; il disegno che segue ne mostra la struttura, ovviamente ingrandita.

 

 

 

Ma non basta avere una guaina “incomprimibile”, bisogna avere anche dei fili di comando “inallungabili” perché altrimenti si ritornerebbe al problema iniziale; infatti i fili per i cambi sono costruiti con acciai speciali, quasi sempre al cromo, i sottili fili che li compongono sono assemblati ad elica con un passo molto lungo, sono anch’essi quasi praticamente longitudinali alla loro lunghezza.

 

Per correggere inevitabili leggeri cambiamenti di lunghezza dell’accoppiata guaina – filo che possono verificarsi con l’uso, sia il punto di entrata del filo nel cambio posteriore e sia i punti di attacco delle guaine al telaio, sono dotati di viti di tiraggio per compensare dette variazioni.

 

Detto questo, credo di avere accontentato il mio vicino, che forse si sta ancora gustando la sua bruschetta.

 

Saluti a tutti da Lino

 

Team2001 - Tecnica e Altro

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