15 luglio 2001

Avezzano – Scanno (km 96)

Resoconto del percorso lungo

 

Partito da Avezzano dopo le foto rituali,scanno01.jpg (110377 byte) il plotone percorreva pigramente i primi chilometri del percorso. Poi, mentre il gruppo procedeva compatto a circa 30 km/h, si avvantaggiava Bruno con il classico atteggiamento di chi chiede il permesso di andare a salutare i parenti. A questo punto, con atteggiamento sostanzialmente analogo, Marco usciva dal gruppo, si portava su Bruno e a quel punto iniziava un forcing teso a guadagnare quanto più possibile in vista dell’attacco della prima salita.scanno02.jpg (61087 byte) Anche Sandro, alla costante ricerca della “giusta fuga bidone” cercava di unirsi ai due, ma perdeva l’attimo giusto e veniva irrimediabilmente risucchiato nel gruppo ormai ridestatosi. I due fuggitivi attraversavano come forsennati il piccolo centro di Pescina ed attaccavano la prima salita della giornata. A questo punto Bruno decideva di procedere con il suo passo, nella consapevolezza di aver comunque acquisito un importante vantaggio sui suoi diretti rivali. Marco insisteva ancora per alcuni km venendo raggiunto all’altezza di Ortona dei Marsi da un gruppetto composto da VDB, Darione, Aldo, Danilo e Cosmo. Alcune accelerazioni ottenevano come risultato il distacco di Danilo, ancora lontano dalla condizione migliore. A questo punto l’andatura si faceva regolare e, senza strappi, i cinque battistrada raggiungevano il paese di Bisegna. Qui, su una rampetta in pavé, VDB e Darione cominciavano a “punzecchiarsi” ottenendo come risultato di far fuori Marco e Cosmo mentre Aldo si accodava ai due con una progressione imperiosa. Il ricompattamento avveniva subito dopo il valico e, con una discesa regolare, i cinque raggiungevano Pescasseroli dove sostavano per il rifornimento (VDB ne approfittava per risolvere alcuni curiosi – almeno per un ciclista - inconvenienti sanitari). scanno03.jpg (82858 byte) La sosta dei cinque consentiva a Danilo di transitare a Pescasseroli acquisendo un certo vantaggio. Si ripartiva alla volta di Opi con una situazione che vedeva Danilo in fuga con un paio di minuti di vantaggio su un gruppo composto da VDB, Darione, Marco, Cosmo, Aldo, e il redivivo Bruno sempre più intenzionato ad approfittare del treno dei primi per mettere quanti più minuti possibili tra se stesso e Sabatino in vista della salita di passo Godi.

All’altezza di Opi Marco ripartiva e nessuno mostrava di avere interesse ad agire da stopper, tantomeno Aldo, compagno di tante battaglie. In pochi chilometri percorsi ventre a terra raggiungeva Danilo che, in un impeto di altruismo gli offriva un paio di cambi prima di staccarsi definitivamente. Il fuggitivo procedeva da solo raggiungendo Villetta Barrea con circa 1’30” di vantaggio sul gruppetto trainato dal generosissimo Bruno e da VDB che cominciava a fiutare il pericolo.

Sulle prime rampe della salita, rinfrancato dall’intenso profumo delle resinose, Marco proseguiva nell’azione nata quasi per caso ma alla quale era ormai necessario dare il giusto credito. Dietro, VDB assumeva decisamente il comando delle operazioni. Si staccavano procedendo con regolarità  Bruno, ormai pago dei risultati ottenuti, Danilo, esausto per i tanti km percorsi in solitaria e, successivamente, Cosmo, atleta potente ma in difficoltà sulle lunghe ascese. scanno04.jpg (82559 byte)

VDB procedeva ad andatura sostenuta (circa 20km/h) ma Aldo e Darione tenevano con facilità la sua ruota su una salita decisamente “pedalabile”. Più avanti, concentrato nel suo sforzo solitario, Marco cercava di conservare un ritmo regolare senza scendere sotto i 18 km/h. A due terzi dell’ascesa cominciavano i primi, terribili dritti che offrivano agli inseguitori la vista del fuggitivo. A circa 1km dal pianoro VDB si produceva in una secca accelerazione che gli consentiva di “togliere di ruota” i compagni. Con pedalate rabbiose si riportava su Marco che incrementava l’andatura (circa 24km/h) per non offrire un bersaglio troppo facile. Trecento metri sulla ruota del fuggitivo, giusto il tempo di rifiatare, e VDB, impietoso, scattava ancora. Marco accennava una reazione, ma poi accortosi della presenza di Darione che rinveniva prepotentemente 100 metri più sotto, decideva di procedere regolare. I due, ormai ricompattati, trovavano l’accordo e sul pianoro iniziavano l’inseguimento allo scatenato VDB. Più sotto Aldo, maledicendo le pendenze troppo lievi per uno scalatore agile come lui, desisteva dall’inseguire e procedeva con il suo passo. VDB transitava sul passo con circa 20” sui due inseguitori spingendo, a detta di alcuni osservatori “neutrali”, un rapporto impossibile.

scanno05.jpg (84325 byte)Nella discesa verso Scanno, nell’immaginario confuso dei due passisti che inseguivano si prefigurava un facile ricongiungimento. E invece VDB si rivelava ottimo discesista (come ogni scalatore dovrebbe essere!) e conservava una manciata di secondi di vantaggio favorito, tra l’altro, dall’interposizione di alcuni motociclisti (stile “easy rider”) che rallentavano sui tornanti l’esercizio acrobatico dei due inseguitori.

A Scanno si presentavano nell’ordine: VDB, Darione, Marco, Aldo, Cosmo, Bruno, Danilo e via via tutti gli altri con distacchi anche piuttosto consistenti dettati sia dal gran caldo sia dalla fisionomia – tiratissima - assunta fin dall’inizio dalla gara.  

Epilogo

Bestemmioni ed improperi legati all’assenza del pullman all’arrivo rientravano prontamente dopo aver messo le gambe sotto il tavolo. Dopopranzo, tuttavia, la fatica si faceva sentire in forme decisamente anomale: Bruno, insieme ad altri sciagurati, si imbarcava su un pedalò e si esibiva in una impropria cronometro; Sandro si assopiva nudo e solitario su una triste panchina fronte lago; VDB, evidentemente il più scosso, faceva perdere le sue tracce nelle fitte faggete del monte Morsicano; Darione, come un autentico ottuagenario ricordava per l’ennesima volta di quando tentò di sollevare con tutta la bicicletta il minuscolo Moretti durante la Gran fondo di Civitavecchia.

 

Team2001

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